mercoledì 17 luglio 2013

Aztec Challenge


Aztec Challenge è una produzione Cosmi del 1983, per Commodore64. La trama del gioco è essenziale: il grande capo del popolo azteco è morto e si apre la gara per decretarne il successore. Per conquistare il trono è necessario superare sette prove che vanno a costituire ognuna uno stage del gioco. Si parte con una sezione eccezionalmente evocativa: siamo sulla sabbia, al centro di un corridoio formato da lancieri aztechi e con il tempio sacro lontano davanti a noi. Ci toccherà avanzare per raggiungerlo, correndo all'impazzata attraverso l'interminabile colonna umana che ci scaglierà innumerevoli lance addosso, all'altezza della testa e all'altezza delle gambe, costringendoci ad abbassarci o a saltare a seconda dell'esigenza.


Il secondo livello è meno spettacolare. Qui saremo alle prese con la scalata della gradinata templare, complicata da massi rotolanti letali in grande quantità. La moderata difficoltà della seconda prova ci condurrà rapidamente al terzo livello, ambientato all'interno del tempio, infestato da ogni genere di pericolo: serpenti, lame sotterranee e, ancora, massi cadenti. Sarà necessaria pazienza piuttosto che effettiva perizia ludica, dopodiché il quarto evento sarà alla nostra portata. Nel quarto livello ci troviamo in un tunnel, nel quale dovremo evitare una fauna poco amichevole tramite l'utilizzo di due diversi tipi di salto.


Dopo un piccolo intermezzo in cui cercare la serie di mattonelle esatta per attraversare illesi una stanza che compongono il quinto stage, giungeremo all'originale sezione dei piranha. In questo livello il pretendente al trono si ritroverà in una vasca infestata da una moltitudine di pesci carnivori pronti a sbranarlo in caso di eventuale e prolungato contatto e ci si dovrà divincolare per una decina di queste pericolose schermate. Se siamo stati fortunati con i pesci, ci toccherà affrontare l'ultimo epico stage, progredendo sfrenatamente su un ponte pericolante cercando di non cadere nel baratro sottostante, servendoci ancora una volta di salti di lunghezze differenti per superare gli spazi lasciati vuoti dalle tavole di legno mancanti.


Fonte principale: DVG

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