giovedì 30 giugno 2022

Corriere dei piccoli

Anche noto come "Corrierino", è stata la prima rivista settimanale di fumetti italiana, pubblicata dal 1908 al 1996. Ha introdotto in Italia molte opere statunitensi oltre ad includere autori, narratori e poeti di primo piano nostrani. L’editoriale del direttore nel primo numero della rivista è considerato il manifesto di fondazione del fumetto italiano. La pubblicazione fu ideata dalla giornalista Paola Lombroso Carrara con intenti pedagogici, alternando alle storie illustrate a colori articoli di divulgazione scientifica, di letteratura, racconti e narrativa di buona qualità. La sua storia editoriale ha attraversato tutto il XX secolo seguendo e raccontando le trasformazioni della società italiana.

"Quadratino" di Antonio Rubino

La testata esordì in edicola il 27 dicembre 1908 come supplemento del Corriere della Sera, al prezzo di 10 centesimi di lire. Il "Corriere dei Piccoli" divenne subito una lettura di riferimento per diverse generazioni di bambini e ragazzi italiani. Nel riprodurre le opere straniere, venivano sempre rimosse le nuvolette fumettistiche, considerate diseducative, e sostituite da didascalie. Accanto alle storie importate dagli Stati Uniti, fiorì una notevole produzione italiana: fra i più famosi personaggi di quest'epoca ritroviamo "Bilbolbul" di Attilio Mussino e "Quadratino" di Antonio Rubino, tuttora apprezzati per l'elegante disegno liberty e per il fantasioso surrealismo delle storie.

"Bilbolbul" di Attilio Mussino

Dagli esordi fino al 1914 il formato si mantiene inalterato, composto da 16 pagine che raddoppiano nel 1915, grazie anche al successo che viene presto raggiunto e si mantiene nel tempo anche durante la prima guerra mondiale quando appare per la prima volta il celebre "Signor Bonaventura" di Sergio Tofano, che fa raggiungere alla rivista un successo formidabile. Dopo la prima guerra mondiale arriverà una nuova generazione di disegnatori italiani che creerà una serie di "macchiette" destinate ad entrare nel "lessico" dell'epoca: Carlo Bisi inventa "Sor Pampurio", caricatura del borghese nevrotico, mentre Bruno Angoletta disegna "Marmittone", caricatura del soldato oppresso dai superiori. 

"Marmittone" di Bruno Angoletta 

Durante la Seconda guerra mondiale il settimanale riesce a continuare le pubblicazioni fino all'aprile 1945. Negli anni trenta e quaranta ebbe grande successo "Pier Cloruro de' Lambicchi e la sua arcivernice" di Giovanni Manca e "Il Prode Anselmo" di Mario Pompei. Le tavole illustrate realizzate dagli autori italiani ebbero una certa presa sull'immaginario dei bambini. Il regista Federico Fellini, che fece parte di quelle generazioni di piccoli lettori, ricordò che «i personaggi non avevano niente a che fare con il mondo che ci circondava. Però erano altrettanto veri del bidello e dell'arciprete. Tanto che alle persone reali affibbiavamo proprio i soprannomi di quei personaggi...>> .

"Il Signor Bonaventura" di Sergio Tofano

Nel dopoguerra il settimanale iniziò a risentire della concorrenza dei personaggi avventurosi americani come Flash Gordon, Cino e Franco e Mandrake che, dagli anni trenta, da quando cioè erano arrivati in Italia, venivano pubblicati senza le didascalie rimate in sostituzione dei fumetti. Il Corriere continuò nonostante tutto a credere nella propria scelta editoriale puntando sui classici Signor Bonaventura e Bibì e Bibò oltre a racconti e romanzi a puntate, ma i successi dell'anteguerra erano ormai perduti.

"Una ballata del Mare Salato" di Hugo Pratt

Agli inizi degli anni sessanta si decise di puntare su copertine più accattivanti, vennero introdotte le classiche nuvolette e si selezionarono storie più mature, grazie alle opere di grandi autori italiani come Grazia Nidasio (Valentina Mela Verde), Hugo Pratt (Una ballata del Mare Salato) e Jacovitti (Cocco Bill, Zorry Kid e Jak Mandolino ), ma venne anche mantenuta la tradizionale impostazione culturale, presentando articoli istruttivi e inserti enciclopedici. 

Il primo numero de "Il Corriere dei ragazzi"

Dalla fine degli anni sessanta, la funzione educativa si riduce notevolmente fino quasi a scomparire e il formato viene ridotto di dimensioni per essere più pratico. Si iniziano a pubblicare anche rubriche di sport, attualità, musica, cinema, scienza, curate da esperti del settore; tanto che si cambiò il nome della testata, che divenne (a partire dal primo numero del 1972) "Corriere dei ragazzi". Anche se il Corriere dei Piccoli non interruppe mai per davvero la pubblicazione in quanto alla fine si decise di continuare a pubblicarlo come supplemento con formato ridotto e con contenuti rivolti a lettori bambini. 

Copertina del 1981

Questa formula editoriale venne adottata per sedici numeri presentando autori come Luciano Bottaro, Carlo Chendi, Giorgio Pezzin, Giorgio Cavazzano, il già citato Jacovitti e, dal 1975, personaggi americani della Hanna-Barbera e i manga, anche in virtù del successo televisivo dei cartoni animati giapponesi. Nonostante le continue mutazioni di formula, anche dopo il 1972 vengono pubblicati fumetti di grandi autori: basti pensare al "Gianconiglio" di Carlo Peroni, "RediPicche" di Luciano Bottaro, "Walkie Talkie" di Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano, i "Ronfi" di Adriano Carnevali, "Gennarino Tarantella" di Carlo Squillante

I "Ronfi" di Adriano Carnevali

Fumetti a parte, era molto importante la parte letteraria, affidata principalmente a Mino Milani, ma anche a autori importanti come Italo Calvino. Uno dei punti di forza del settimanale fu poi il "Corrierino Scuola", inserto che per molti anni, durante il periodo scolastico, pubblicò schede da utilizzare per le ricerche, atlanti geografici e storici, scenari naturalistici da completare e altri utili sussidi. Un altro punto di forza furono i soldatini o i calciatori, le bamboline di carta coi vestiti e gli accessori e tutta una serie di giochi e di ambientazioni in carta tutti da incollare su cartoncino e ritagliare. Tra le rubriche meritano una citazione le famosissime: "La palestra dei lettori", "Corrierino-club" e "Corrierino Sport".

"La Pimpa" di Altan

Negli anni ottanta apparvero storie popolari che sarebbero poi continuate su altre riviste come "La Pimpa" di Altan e "Diario di Stefi" di Grazia Nidasio. Il giornale superò anche momenti critici come lo scandalo della P2 nella quale rimasero coinvolti i suoi editori fino alla cessione della testata alla scandinava Egmont nel 1994. Dal marzo 1995, la numerazione si modifica e il n° 9 esce come n° 4443. Il Corriere è uscito in edicola senza interruzioni fino al 15 agosto 1995 per poi pubblicare un ultimo numero distribuito solo nelle edicole lombarde nel gennaio 1996 per non perdere i diritti sulla testata.

Fonte principale: Wikipedia

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