Ma non fu merito solo del regista e della sceneggiatura se questo film, girato in sole quattro settimane, ha ottenuto tanto successo: Jack Pierce diede il suo aiuto con il trucco, ottenendo risultati eccelsi. Si doveva dare al personaggio l’aspetto di un uomo morto tra le fiamme e Wes Craven insisteva perché Freddy mostrasse un’orribile dentatura e una bocca sformata quasi fino all’attaccatura delle orecchie. David D. Miller, responsabile del trucco, credeva impossibile realizzare un’idea simile su di un attore che avrebbe dovuto essere sempre presente sul set. Creò così dapprima un volto quasi normale, segnato in parte da terribili ustioni, e poi una testa trasformata praticamente in un teschio. Seguirono tre ulteriori bozzetti e cinque sculture, finché il regista non approvò quello che sarebbe stato il progetto definitivo.
Come in tutti i film di quel periodo, Nightmare gioca tutta la sua paura sulla suggestione: infatti, invece di mostrare Freddy alla piena luce del giorno, rischiando di mettere in evidenza i trucchi della sua maschera, Craven preferì sfruttare le ombre e lasciare spazio alla paura che viene dalla suspense e dall’immaginazione. Il film è concentrato sulla vita notturna, sugli incubi. L’aspetto e il nome di Freddy Krueger derivano da due ricordi spiacevoli di gioventù del regista Wes Craven: il primo si basa sull’aspetto di un barbone che lo spaventò da piccolo mentre il nome è ripreso da quello di un bullo che lo tormentava da bambino. Il personaggio di Krueger è vagamente ispirato all’assassino seriale statunitense Albert Fish, entrambi anziani col cappello, assassini di bambini e depravati.
Entro certi limiti, può agire anche nella realtà: nel quarto capitolo ad esempio uccide una ragazza dandole fuoco, mentre nella dimensione reale scoppia veramente un incendio; nel terzo capitolo utilizza un ragazzo come una marionetta umana, nella realtà il ragazzo passa addirittura attraverso i muri; è furbo, talvolta fa apparire accidentali i suoi omicidi: sempre nel quarto capitolo uccide una ragazza risucchiandole tutta l’aria, nella realtà essa sembra morire per un attacco d’asma. Freddy, inoltre, può anche controllare, seppur in maniera molto macchinosa, il proprio scheletro, ossia ciò che è rimasto di lui. Possiede anche la capacità di impadronirsi dei corpi altrui, potere che manifesterà solo nel secondo Nightmare, ma che poi utilizzerà anche in Freddy vs Jason per distruggere l’Hypnocyl e far addormentare quest’ultimo iniettandogli del sonnifero.
Ecco i titoli della saga:
- Nightmare: dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street) (1984), di Wes Craven
- Nightmare II: La rivincita (A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy’s Revenge) (1985), di Jack Sholder
- Nightmare III: I guerrieri del sogno (A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors) (1987), di Chuck Russell
- Nightmare IV: Il non risveglio (A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master) (1988), di Renny Harlin
- Nightmare V: Il mito (A Nightmare on Elm Street: The Dream Child) (1989), di Stephen Hopkins
- Nightmare VI: La fine (Freddy’s Dead: The Final Nightmare) (1991), di Rachel Talalay
- Nightmare nuovo incubo (New Nightmare) (1994), di Wes Craven
- Freddy vs. Jason (Freddy vs. Jason) (2003), di Ronny Yu
- Nightmare (A Nightmare on Elm Street) (2010), di Samuel Bayer
Fonte principale: Wikipedia
Nessun commento:
Posta un commento